Risolvere i problemi di masticazione e tornare a sfoggiare un sorriso splendente: quello che una volta era solo un sogno, oggi è una realtà comune, grazie ad un’operazione ormai sicura e di routine: la realizzazione di un impianto dentale.
Implantologia dentale in parole semplici
Un intervento di implantologia dentale, nella pratica, consiste nell’inserimento di una o più viti realizzate in titanio oppure in un altro materiale altamente biocompatibile (che esclude il pericolo di “rigetto”) direttamente nell’alveolo del dente mancante.
Gli impianti così inseriti nell’osso della mascella o in quello della mandibola servono da supporto per i denti protesici realizzati in ceramica.
Il vantaggio per il paziente che soffre di edentulismo (mancanza di denti) completo o parziale è quello di recuperare completamente la funzione masticatoria e anche la sicurezza personale che deriva da un sorriso smagliante e in salute.
Gli impianti dentali sono indubbiamente più comodi, affidabili e funzionali rispetto alle vecchie protesi mobili, perché quando realizzati da una mano esperta e con materiali di prima qualità, possono mantenersi in condizioni perfette per più di dieci anni, naturalmente in presenza di una buona igiene di controlli regolari.
In più, gli impianti garantiscono una stabilità perfetta dei denti ed un effetto estetico molto naturale.
Impianti dentali: il problema dei costi
Gli impianti dentali sembrerebbero una manna dal cielo per tutte le persone che hanno perso uno o più denti in seguito ad un incidente, ad un’infezione o di altre patologie a carico delle gengive.
Lo scoglio principale dell’implantologia dentale è rappresentata dai costi degli interventi: il prezzo per la realizzazione di un singolo impianto raggiunge facilmente il migliaio di euro, con tariffe che variano leggermente a seconda della regione e della località considerata.
Il fenomeno del cosiddetto “turismo dentale” è in buona parte legato proprio agli interventi di implantologia, che in alcune cliniche dei paese dell’Est Europa vengono praticati a tariffe molto ridotte. Va detto che in buona misura il costo di questi interventi è legato ai materiali impiegati e, spesso, prezzi fin troppo convenienti celano il ricorso a materie prime scadenti o, peggio, cliniche assolutamente inadeguate dal punto di vista dell’igiene e della strumentazione.
Per risparmiare sul costo dell’operazione conviene rivolgersi a più cliniche dentistiche e richiedere diversi preventivi: non è detto che lo studio più esoso e blasonato sia l’unico in grado di assicurare un lavoro perfetto.
Da casa, si può sfruttare il web alla ricerca delle cliniche presenti in città e delle convenzioni che offrono: ad esempio, scorrendo la pagina di implantologia dentale di questo studio di Roma, è possibile trovare la lista completa degli enti convenzionati con la struttura e reperire i contatti per chiedere informazioni al personale.
I nemici degli impianti dentali: osteoporosi e fumo
Realizzare un impianto dentale può essere problematico anche nel caso di pazienti interessati da un riduzione della densità ossea della mandibola e della mascella. Questa evenienza è molto comune nelle donne adulte, perché si tratta di una conseguenza tipica dell’osteoporosi.
Fortunatamente, nella maggior parte dei casi è sufficiente un piccolo intervento di ricostruzione dell’osso, che permette di rigenerare lo spessore del tessuto necessario per fissare l’impianto.
L’altro grande nemico degli impianti e, in generale, della salute dentale è un vizio assai comune: quello del fumo.
Tabagismo e implantologia dentale: perché non vanno d’accordo
Il tabagismo continua ad essere una piaga molto diffusa e secondo le statistiche più recenti il numero delle fumatrici risulterebbe in costante crescita.
La nicotina e le altre sostanze presenti nel fumo di sigaretta hanno un effetto irritante sulle mucose della bocca e favoriscono l’insorgenza di molti disturbi a livello locale, oltre a comportare un aumento netto del pericolo di neoplasie a carico della bocca e del cavo orale.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che il vizio del fumo incrementa il rischio di fallimento dell’impianto dentale, ovvero dell’eventualità che la vite inserita nell’osso mascellare non riesca a fissarsi, portando alla perdita di tutta la protesi.
L’insuccesso dell’operazione comporta un danno economico non indifferente, ma può anche mettere a repentaglio la salute e portare a patologie dalla sintomatologia estremamente dolorosa, come la perimplatite, ovvero l’infiammazione del tessuto osseo che circonda l’impianto.
Le cause dell’azione deleteria del fumo sugli impianti…
Perché il fumo di sigaretta incide così negativamente sul successo degli impianti dentali?
La prima ragione è da ricercarsi nello stato di congestione delle mucose causato da un’esposizione costante al fumo: nei forti fumatori, le gengive tendono ad essere perennemente infiammate e maggiormente soggette alle infezioni.
Tra la conseguenze dall’esposizione alla nicotina, c’è la riduzione del volume dei capillari periferici e una netta riduzione della microcircolazione. Questi fenomeni sembrerebbe essere legati alla minore velocità di guarigione delle ferite e all’aumentata sensibilità alle infezioni spesso registrate nei fumatori.
Inoltre, alterando la circolazione sanguigna a livello locale, il fumo andrebbe anche ad inibire il processo di osteointegrazione, quel meccanismo fisiologico che permette alle ossa di crescere attorno ai materiali biocompatibili (come le viti in titanio degli impianti) inglobandoli all’interno della loro struttura.
Senza una buona capacità di rigenerazione ossea, il processo di osteointegrazione non può avere luogo e, di conseguenza, l’impianto è destinato a fallire.
…E i consigli per i tabagisti
Chi fuma è dunque costretto a rinunciare alla possibilità di risolvere i suoi problemi di edentulismo?
In realtà, è il chirurgo odontoiatra che, valutando attentamente caso per caso, stabilisce in quale misura il tabagismo possa rappresentare un limite alla buona riuscita dell’intervento.
Per aumentare le chance che l’operazione di implantologia vada a buon fine è sufficiente smettere di fumare o, per le meno ridurre drasticamente il numero delle sigarette, una decina di giorni prima dell’intervento.
Questo lasso di tempo è sufficiente a migliorare lo stato di salute delle gengive e l’efficienza della microcircolazione. In più, il paziente deve impegnarsi a rinunciare al vizio del fumo almeno per i due mesi successivi all’intervento: in genere, superate le 8 settimane di processo di osteointegrazione può dirsi completato e il paziente è libero di tornare alle sue abitudini di sempre.
Insomma, il desiderio di sfoggiare un sorriso perfetto può trasformarsi nella molla perfetta per costringere a dire addio al vizio del fumo: un ottimo modo per prendere due piccioni con una fava.