Rimanere bloccato nella Comfort Zone
Stando così bene e al sicuro nella nostra Comfort Zone, il rischio è quello di non volerne più uscire. Il nostro cervello, infatti, spesso si comporta come un bambino piccolo in mare: preferisce stare dove si tocca e dove l’acqua è abbastanza cristallina da vedere gli eventuali pericoli come pesci o meduse.
Ecco, questo è lo stesso principio applicabile alla Comfort Zone: preferiamo continuare a vivere su un livello che conosciamo bene, perchè il mondo al di fuori della nostra stanza è sconosciuto e potenzialmente pieno di pericoli.
Stare all’erta è nella nostra natura ma, se la paura è tanta, in alcuni casi rischia di sfociare in un blocco mentale: il blocco nella Comfort Zone.